“Ho cambiato la mia vita, no anzi… è cambiata quella dei miei figli, ora possono studiare!” ci racconta Askale.
Con una tecnologia molto semplice si valorizza l’igiene con la costruzione di latrine, si produce energia elettrica, si crea combustibile per la cucina, si riducono le malattie, si crea fertilizzante che può essere usato sul proprio terreno e essere venduto nella zona.
In Etiopia, un paese in cui una famiglia su tre ha accesso a condizioni igieniche adeguate, le famiglie delle zone rurali soffrono la carenza di qualsiasi tipo di servizio igienico sanitario, dall’accesso all’acqua pulita, alla disponibilità di servizi igienici, alla mancanza di elettricità e condizioni di vita dignitose nei nuclei famigliari legati ai metodi tradizionali di gestione della casa e di mancanza di prevenzione alle malattie idro-trasmissibili.
La contaminazione ambientale, batteriologica ed animale ha contribuito fino ad ora a rendere le malattie idro-trasmissibili tra le principali cause di mortalità (35% dei casi) e morbilità.
L’assenza di acqua pulita e la posizione della sorgente rispetto alla cittadina, fanno sì che le stesse condizioni igienico sanitarie siano precarie.
Altro problema che affligge l’area è quello legato al reperimento di combustibili, nelle aree rurali costituiti per più del 94% da legname, la restante parte da sterco di animali.
L’uso massiccio di questi combustibili comporta diversi problemi: l’abbattimento di foreste e zone verdi, l’impoverimento del suolo dovuto alla scarsa presenza di alberi e al mancato uso di concimi animali; inoltre compito di reperire e trasportare il legname spetta ancora alle donne, che devono percorrere ogni giorno diversi km a piedi con la legna in spalla.
Negli ultimi anni, il governo della regione Wolaita sta fortemente incentivando l’installazione di impianti di biogas a uso famigliare per migliorare le condizioni di vita della gente in modo semplice ma efficace. GMA ha scelto di sostenere questa campagna, promuovendo la realizzazione dell’impianto di biogas nella caffetteria del villaggio di Bughe Ghenet e nella scuola, come punti “esemplari” di applicazione della nuova tecnica.
Intanto la gente vede gli esempi positivi delle prime 6 famiglie che nel villaggio hanno potuto installare il biogas.
La signora Askale ci racconta di aver potuto realizzare l’impianto grazie ad un contributo a fondo perduto dell’amministrazione locale e ad un prestito ottenuto dal fondo rotativo della cooperativa di Bughe Ghenet. A due anni di distanza dall’installazione, ci racconta i molteplici benefici, anche inaspettati.
Con molta semplicità Askale ci racconta di essere contenta dell’investimento fatto. L’installazione del biogas costa 250 € per la famiglia, una spesa consistente per chi vive con soli 25 € al mese, ma che presenta immediatamente vari benefici: l’impianto prevede la realizzazione di una latrina, la costruzione di un punto di raccolta dello sterco e materiale deperibile, una camera di fermentazione, un sistema di canalizzazione del gas per alimentare il forno tradizionale e produrre la luce. Il materiale rimanente dal processo di fermentazione diventa fertilizzante da riutilizzare in agricoltura.
Per questo è nostra intenzione sostenere le famiglie nell’installazione di impianti biogas, Askale ci argomenta alcuni buoni motivi:
“Non perdo più tempo per cercare legna per alimentare il fuoco, non ho più fumo in casa quando cucino, quindi non soffro più di congiuntiviti frequenti. L’impianto è particolarmente facile da usare, non ha costi di mantenimento, né esigenze di manutenzione. I miei figli (Askale ha cinque figli, due studenti universitari, tre figli frequentano la scuola dell’obbligo) ora possono studiare la sera quando tornano a casa grazie alla luce prodotta, prima potevamo lavorare solo con la luce del sole. Oltre ad avere un punto igienico per i bisogni personali, avere luce e gas a costo zero… ne ricaviamo anche del fertilizzante per il nostro terreno. Ogni anno dovevo acquistare 12 sacchi di fertilizzante, perché lo sterco delle mucche non ci bastava, oggi non devo più sostenere questa spesa… anzi, posso addirittura vendere il fertilizzante, che è molto richiesto sul mercato!”
Askale è stata una donna coraggiosa ed intraprendente, la gente del villaggio la ammira …e non vede l’ora di poter replicare il suo esempio. Riusciamo ad aiutarli a cambiare la loro vita?