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Pavoni Social Centre

La biblioteca del Pavoni Social Centre è sempre stata un gioiello i Asmara, con i suoi 50mila volumi di storia regionale, storia coloniale, geografia, antropologia, religioni. È un baluardo dell’identità eritrea, è luogo di formazione di molti giovani eritrei che trascorrono i loro pomeriggi sui banconi della biblioteca e molti professori che arrivano da tutto il mondo africanisti, studiosi di colonialismo, Islam e molto altro.

La bellissima novità, in un contesto di costante preoccupazione e smarrimento come è l’Eritrea oggi, è che la biblioteca oggi è molto di più: è luogo di inclusione.

Il Pavoni Social centre continua le attività di formazione, inclusione dei giovani non udenti, attività ricreative: c’è vita tra le mura del PSC, anche quando nel resto del paese il silenzio è sovrano.

Ne è un esempio il corso di legatoria, che l’anno scorso, nonostante le difficoltà ha avuto 22 studenti, che hanno frequentato il corso con entusiasmo e con grande creatività introducendo modalità artistiche di rilegatura, decorando le copertine delle differenti tipologie di libri. Tra formazione professionale e educazione estetica la biblioteca si arricchisce di colore e di libri rimessi a nuovo e valorizzati.

La biblioteca sta offrendo, come da consuetudine, a tutte le persone un servizio di consultazione, offrendo ai giovani studenti beneficiari delle attività del PSC i libri di testo e gli strumenti per affrontare il loro percorso scolastico senza privazioni e con gli strumenti adeguati.

Inoltre, alcuni giovani sono stati impegnati nello sviluppo e l’effettiva gestione della biblioteca, lavorando sull’accoglienza degli utenti, ma impegnandosi anche nell’organizzazione, classificazione, catalogazione e registrazione in banca dati della raccolta di articoli librari.

Gli studenti del corso di legatoria hanno rilegato circa 170 volumi tra riviste e libri che erano danneggiati biblioteca.

Rilegare le riviste e i libri vecchi e deteriorati è fondamentale per la conservazione dei preziosi documenti della biblioteca e questo ne garantisce la continuità e impegna tutti nella conservazione di un bene comune per il paese e per il mondo intero, considerate le sue frequentazioni.

Tanti piccoli miglioramenti sono possibili, ma quello che ci stupisce di più è il valore che le persone hanno per la biblioteca, e la biblioteca diventa luogo di accoglienza e inclusione.

 

Sempre più, infatti, i pavoniani stanno lavorando al fianco dei giovani esclusi e fragili, offrendo anche opportunità di accoglienza e sostegno nelle proprie case.

In villa Regaglio ogni giorno 40 bambini di strada poveri e abbandonati hanno partecipato ad attività educative e assistenziali, ricevendo beni di prima necessità come cibo, vestiti e prodotti igienici, ma anche accompagnamento morale. In Villa Reviglio, invece, 11 bambini orfani, provenienti da diversi villaggi dell’Eritrea, vivono con la comunità pavoniana, dove ritrovano una famiglia accogliente e hanno un alloggio, cibo e cure e la possibilità di frequentare la scuola.