Una biblioteca è una “camera del tesoro” che permette agli studenti l’accesso ai libri di testo. Le famiglie non sono in grado di acquistarli, solitamente pagano una piccola retta scolastica, forniscono ai loro figli un quaderno e una penna e i ragazzi se la cavano con il poco che hanno.
Una biblioteca, invece, cambia la qualità dell’apprendimento, in quanto i bambini non devono più fare affidamento esclusivamente sulla loro memoria (normalmente possiedono solo un quaderno, non hanno libri) ma possono scoprire e imparare dai testi disponibili in biblioteca, possono studiare in un ambiente adeguato dove hanno luce e banchi, con altri studenti.
Una biblioteca può cambiare la sorte di un bambino, perché garantisce gli strumenti per imparare e crescere.
Grazie a ciò, vengono poste le basi per diminuire il fenomeno dell’abbandono scolastico e si innalza la durata dell’istruzione scolastica garantita, permettendo di arrivare a studiare fino alla nona classe.
Ecco perché nel villaggio di Bukema ci siamo impegnati a completare la scuola, assicurare l’igiene con
la costruzione dei bagni e garantire l’arredo della biblioteca di una scuola statale.
La scuola è il volto giovane del villaggio.
È lì che crescono e si formano i nuovi cittadini, dove si alimenta la speranza di un domani migliore.
Cosa significa esattamente una formazione scolastica di qualità, equa ed inclusiva in Wolaita, nel sud dell’Etiopia dove spesso le scuole nelle zone rurali sono fatiscenti, affollate, senza banchi o lavagne e gli studenti non hanno materiale scolastico personale?
Nei villaggi del Wolaita, dove GMA è impegnato nel garantire a tutti l’accesso all’istruzione, sebbene oggi la quasi totalità dei bambini possa frequentare la 1^ classe, il numero di studenti che abbandona è ancora molto alto: solo il 45% raggiunge l’8^ classe, il tasso di ripetenti è dell’8%; il 22% abbandona la scuola durante gli studi primari a causa della povertà o del bisogno di supportare la famiglia nelle piccole attività lavorative rurali; a ciò si aggiunge una scarsa motivazione per la pessima qualità scolastica.
Questo è il caso dei giovani del villaggio di Bukema; la sfida più grande per un giovane studente etiope delle zone rurali non consiste solo nell’accedere alle prime classi della scuola, ma riuscire a continuare il proprio percorso scolastico.
Milioni di bambini e bambine crescono in villaggi dove l’accesso all’istruzione resta ancora un privilegio, soprattutto nelle zone rurali. Anche dove le scuole ci sono, la qualità dell’istruzione resta bassa: mancano insegnanti qualificati, i materiali sono scarsi e molti bambini non hanno mai visto un libro oltre al manuale scolastico, quando c’è.
È in questo contesto che le biblioteche scolastiche
diventano un bene comune fondamentale, capace di trasformare l’apprendimento e dare nuove opportunità a una generazione che sogna un futuro diverso.
Le scuole in Etiopia sono così organizzate:
• Istruzione primaria (1a-8a classe): è il livello più diffuso (circa 60% a livello nazionale), ma nelle aree rurali 1 bambino su 3 non riesce a frequentare regolarmente la scuola. Le difficoltà aumentano con l’età: la povertà, la distanza dalle scuole e il lavoro domestico (soprattutto per le ragazze) portano a frequenti abbandoni.
• Istruzione secondaria (9a-12a classe): l’accesso cala drasticamente. Meno del 30% degli alunni prosegue dopo la primaria e nelle zone più remote meno del 10% riesce a completare il ciclo.